Il 2013 è stato un anno di grandi addii. Se ne sono andate personalità di fama internazionale come Margareth Tatcher e Ugo Chavez, Douglas Engelbart e Sara Montiel, Lou Reed e, più recentemente, Nelson Mandela e Peter O’Toole. Anche il panorama italiano ha sofferto gravi perdite: il mondo della politica ha perso una delle sue figure più importanti e controverse, Giulio Andreotti, quello della canzone ha visto spegnersi voci che sono state colonna sonora per le vite di molti italiani, Enzo Jannacci, Franco Califfano, Little Tony e Jimmy Fontana, il cinema ha sofferto per le morti di Aldo Reggiani, Giuliano Gemma e Mariangela Melato, il doppiaggio per Tonino Accolla, il cabaret per il comico Zuzzurro, né più scriveranno le penne di Attilio Carminati e Alberto Bevilacqua. Categoria a parte poi fanno quelli che per me sono stati gli addii più dolorosi. Sto parlando dell’astrofisica Margherita Hack, combattiva fino all’ultimo, di Don Gallo, che ho avuto la fortuna di conoscere a Genova, e di Franca Rame, una donna bellissima, il cui nome riecheggia ancora nella mia mente sotto forma del grido di straziante dolore emesso dal marito Dario Fo in occasione dei funerali. Mi piace ricordare alcuni di queste persone con un pensiero, una canzone o un’immagine, augurando a tutti voi che mi accompagnate in questo blog un felice 2014.
Questa mia avventura fatta di tante avventure con cui percorro il presente, attraverso in lungo e in largo la vita dei sensi, la mia vita, si è mossa in me, un giorno, in un’alba, all’aeroporto di Roma. Ci andavo spesso, appunto alle prime luci del giorno, e mi muovevo fra i quadri luminosi che annunciavano le partenze per le terre straniere più strane e remote. Mi spingeva una voglia di andarmene, lasciare tutto. Ma non sapevo dove, la mia voglia non aveva un volto, era una velleità infantile.
Alberto Bevilacqua
Anarchia non vuol dire il bombarolo o la violenza, che quella sta al potere, ma è sentire dentro un rifiuto quando vedi un sopruso
Don Gallo
“Cosa fai dopo la morte?” “Niente”.
Margherita Hack