Sarebbe questa la storia d’amore?

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Una mattina d’estate di quasi due anni fa i genovesi, al loro risveglio, hanno trovato qualcosa di curioso ad adornare il centro della loro città. L’idea dell’artista Stefania Galegati Shines era stata quella di trasferire dalla carta alla strada un racconto inedito della scrittrice Rosa Matteucci. Realizzata con la tecnica dell’idroppittura, una lunga fila di bianche parole, che quasi sembravano sgorgare dall’interno di Palazzo Ducale, prendeva il via da piazza Matteotti per poi arrivare, zigzagando attraverso i vicoli, fino al porto antico e infine al mare. Spinti dalla curiosità, molti hanno così iniziato a percorrere il sentiero dettato da quelle parole; un viaggio parallelo a quello dei protagonisti del racconto li ha condotti attraverso vie forse mai percorse prima e ha permesso loro di gustarsi una volta ancora i numerosi angoli che formano parte del meraviglioso centro storico di Genova. L’idea dell’artista era che l’opera fosse limitata nel tempo, che restasse cioè fruibile fino a quando gli agenti atmosferici, il calpestio dei passanti o l’azione di qualche commerciante indispettito non avesse reso via via sempre più illeggibile il suo contenuto.

La storia, ambientata ai tempi della seconda guerra mondiale, racconta dell’amore tra Ruth, una donna russa di origini ebree, e Carlo, un soldato italiano fedele al fascismo, nonché dell loro continuo viaggiare attraverso l’Europa. Con la stessa naturalezza con cui si fa largo tra i vicoli di Genova, e non vi sarebbe potuta essere una cornice migliore, la narrazione vede l’alternarsi di due persone, una che racconta la vicenda di Ruth e Carlo, e l’altra, presumibilmente una bambina, che ascolta e interviene spesso con dubbi e domande.

Oggi di tutto ciò non resta che qualche pallida traccia. Tuttavia molti non hanno dimenticato quella suggestiva storia d’amore che riporto qui per intero, soprattutto per tutti coloro che non hanno fatto in tempo o non hanno avuto occasione di gustarsela. Certo l’effetto non sarà lo stesso che per chi quella storia l’ha conosciuta direttamente dalle strade e stradette della città, ma credo valga lo stesso la pena di leggerla. Mi si perdonino poi un paio di incompletezze dovute, ahimè, all’illeggibilità di alcuni passaggi.

20120605_171524Per raccontare questa storia d’amore bisogna partire da Odessa. Che bisogno c’è di andare tanto lontano? Se dico Odessa non mi viene in mente niente mi confondo. Odessa è una parola suggestiva musicale tipo odissea. Odessa odissea ma non so bene dove sia. Raccontami un’altra storia. Nooooo ti racconto di Odessa perché questa ti voglio raccontare. E’ la storia di un uomo e una donna che si sono persi e perdendosi hanno riunito il contenzioso con l’invisbile, perché o si amavano o morivano. Allora è una storia romantica? Mi farà sognare? Toh! Eccoti un atlante, andiamo per ordine apri la pagina dell’Europa e guarda a destra in basso ma non troppo guarda sul Mar Nero, lì c’è Odessa. Mmmm lo sai che ci vedo poco, le scritte sono minuscole non riesco a leggerle, mmmm ma non puoi raccontare un’altra favola? No, stai zitta. Odessa agli inizi del 900 c’è una famiglia a Odessa sul Mar Nero. Hanno un teatro si divertono. Immagina il teatro, le scene, i costumi. Poi scoppia la rivoluzione, figli maschi muoiono tutti, le femmine si salvano. Nadesha finisce ad Amburgo sposa del Sig. Curiel. Amburgo? Mmmm dove sta? Guarda sempre la cartina dell’Europa ma stavolta in alto al centro, prima delle isole, sul mar Baltico. Non la trovo non c’è. Ad Amburgo, nel 1914, nasce Ruth Curiel. Amburgo, non c’è disegnata. Uffa ma quanto sei noiosa. Vabbè adesso cerca Praga. Praga, lì a destra della Germania. Ma non dovevo cercare Amburgo? Perché Praga? Perchè nel 1939 scoppia la guerra e Ruth da Amburgo fugge a Praga. La Germania si era fatta troppo pericolosa per lei. Ruth è ebrea. Non trovo nessuna di queste città che nomini. Questa storia non mi piace. E questa Ruth che da Odessa ad Amburgo e poi a Praga? Che fa questa Ruth? Dopo un anno Ruth da Praga arriva a Nervi. Finalmente un posto che conosco! E perché storia03proprio a Nervi? Te l’ho detto c’era la guerra, Nervi era protetta dalla Croce Rossa Internazionale. Questa storia non mi piace, parli solo di guerra e di una piccola ebrea che fugge per l’Europa. Voglio una storia d’amore. Ruth è da sola a Nervi. Sua madre, quella del teatro di Odessa, è rimasta ad Amburgo, il padre combatte in Francia, i suoi fratelli sono dispersi. Mmmm, vabbè allora dov’è l’amore? Aspetta…. Ruth vuole salvare almeno sua madre. Come fa? Con una bugia. Per costringerla a lasciare la Germania e tutto quel che possiede, le manda un telegramma e le dice di essere gravemente malata. E la mamma? Che domande? Ovviamente abbocca. Così arriva anche lei a Nervi. Ma non dovevi raccontarmi una storia d’amore parli solo di guerra voglio ascoltare una storia d’amore. Una cosa alla volta, andiamo con ordine. Ricordati che siamo in un tempo di catastrofe, il mondo stava sospeso tra perdizione e innocenza. Sulla passeggiata di Nervi Ruth incontra un uomo di cui si innamora, un soldato italiano in convalescenza. Il segretario politico del fascio di Alessandria. Finalmente! La storia comincia a piacermi. Che fanno? Si sposano? Il soldato italiano è già sposato… e lei è un’ebrea in fuga. E allora? Te l’ho detto, si innamorano. E’ amore. Carlo de Mattei, un militare fascista fa l’amore con un’ebrea russa. Come dono di fidanzamento le regala un sacchetto di….. un sacchetto di diamanti? Ma quanto sei scema! Le regala un sacchetto di caffè che a quei tempi era come un sacchetto di diamanti. E poi? Ruth conserverà tutta la vita un chicco di quel caffè. Finalmente una cosa che mi piace il chicco di Ruth. Carlo deve tornare a combattere, lo spediscono sul fronte balcanico. Ruth non sa se lo rivedrà mai più. Carlo parte per la guerra. E Ruth? Ruth avrà una figlia da […] crescere. 1942. Ricordati c’è sempre la guerra. Sarebbe questa la storia d’amore? Aspetta…. Carlo […] e torna in Italia ma c’è ancora la guerra. Lo mandano col Battaglione Monterosa fra i monti della Valtellina a coprire la fuga del duce, ormai braccato che tenta di fuggire in Svizzera. Uffa, sono stanca di sentire parlare solo di guerra. Poi una notte Ruth fa un sogno: sogna la mamma di Carlo che le dice di andare a salvare suo figlio. Ruth parte alla volta di Sondrio. Eh? Che fa? Non hai detto che c’è la guerra? Peggio della guerra c’è lo sbando, l’Italia è divisa a metà, i tedeschi in fuga, gli americani alle calcagna. Ruth va dai partigiani , Ruth costringe suo marito ad arrendersi. Gli salva la vita….. E poi? Finalmente si sposano? Macché stanno nascosti finché nell’autunno del 1945 riescono ad imbarcarsi per la Palestina… Palestina…. Mmmmm sull’atlante non c’è. Stavolta hai ragione il giorno che lasciano l’Italia si imbarcano a Genova. Sono il Sig. Carlo Curiel nato a Odessa, sua moglie, sua figlia e sua suocera a salpare verso Haifa. Lui cambia nome, ah capisco. Diventa ebreo? In un certo senso anagrafico, si. Ma realmente lo diventerà più avanti. In Palestina c’è la guerra. Carlo Curiel combatte contro gli inglesi poi entra nell’esercito israeliano, nel genio militare costruisce la prima strada tra Be’er Sheva e Eilat. Qui nasce la loro seconda figlia. E poi? Restano in Israele fino al ’58 poi tornano in Italia, 20120605_173434Carlo è processato in contumacia per i fatti della Valtellina. E quel chicco di caffè? Ruth lo porta sempre con sè, anche quando partono per l’Africa. Vanno in Nigeria, ci restano quasi dieci anni. Ma in Italia non ci vivono mai? Siiii…poi tornano. Africa, Spagna, una puntatina nelle Filippine e alla fine approdano a Genova e da Genova a Tortona. Finalmente. Posso riporre l’atlante? Si puoi chiuderlo. Siamo arrivati quasi alla fine della storia. Carlo, un uomo che ha combattuto molte guerre e girato mezzo mondo, muore in un incidente domestico, non ci crederai precipita da un albicocco su cui si era arrampicato. E Ruth? Ruth gli sopravvive per sette anni, sette come i pianeti.Poi se ne va anche lei, lo raggiunge. Dormono l’uno accanto all’altra la stella di David e la croce latina, nell’attesa del risveglio, alla fine della fine del tempo, all’inizio della vita vera che ci attende in un mondo che non si trova su nessun Atlante…

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Di seguito il link per trovare ulteriori immagini sul sito di Stefania Galegati Shines:

http://www.galegati.net/sito/immagini/scrittagenova.html